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sábado, 14 de junio de 2014

la prima neve film di Andrea Segre

Bem-vindos ao meu mundo de imaginação. literatura, cinema, fotografia, tradução de poesia e conheçam contos da minha autoria
Film: La Prima Neve,
Regista: Andrea Segre
Storia: Andrea Segre:
Con Matteo Marchel, Jean-Cristophe Folly, Anita Caprioli
Genere: Drama, 104 minuti
Anno 2013
Festival del Cinema Italiano, Lisbona

Un fenomeno naturalissimo per gli abitanti di pergine, paesino situato nele montegne del Trentino, Per Dani sarà una delle più belle e più grandi scoperte della sua vita. Dani è un giovane imigrante, nato nel Togo, ma arrivato in Italia come rifugiato di guerra di Libia. Vedovo, con una figlha di un anno, di cui non sa come occuparsi, sofrendo un profondo dolore per la morte della moglie amata, una solitudine indescrittibile e forse una crisi di identità, comincia a lavorare come carpintiero, per rimanere legale in Italia e per ottenere i documenti ed andarsene a Parigi, dove pensa trovare una vita milhore. Nel paesino conosce un anziano apicultore, la sua nuora e Michele, nipote de dieci anni, che si sente solo, abbandonato e triste per la perdita non-aspetata e precoce del padre. Il bambino non ha fratelli, il suo rapporto con la madre è troppo dificile, tenso e confuso, perche lui vuole colparla per la norte del amato padre.  Cerca aiuto presso lo zio Fabio, ma è deluso e affettato, quando scopre che lui è l’amante della sua madre.
Conoscendosi melho, Dani e Michele cominciano a costruire un raporto profondo, pieno di fiducia, amicizie e sincera admirazione per il mondo, le emozioni, le paure, le preoccupazioni, la gioia l’uno del altro.
Il film trata dei problemi attuali nella società italiana contemporanea: l’ immigrazione, la cerca dell’ identità, i raporti fra le persone e i luoghi, la solitudine, l’ isolamento, la deprivazione emozionale e l’incapacità di amare di nuovo, con la constante paura di essere troppo sensibile o di mostrare la volnerabilità.
“Le cose di stesso odore debono rimanere insieme,” sono le parole del anziano che si riferiscono al legno e alla miele, ma che faranno Dani riflettere e dire che non sa mai che odore ha.
Il film gioca con gli stereotipi, con la visione dell' Altro, che sempre sembra strano, per essere diferente, ma questa volta non ci sono i tipici stereotipi del africano come brutto, ignorante, di una enorme forza fisica, che non sa niente della vita ed incontra ostacoli ad ogni passo, per non capire la civilizazione europea. Dani è crescuto in una città grande, con tutte le infrastrutture necessari, parla italiano senza sbagli, sa anche francese, ha viaggiato, non conosce molti proverbi popolari e non è familiarizzato con il mondo degli animali. Michele ed il suo nonno, però, vivono in campanha, non parlano l’ italiano correto, non hanno paura della natura e degli suoi secreti, completando così i conoscimenti, i saperi prattici e arrichindo la sperienza di vita di Dani, che, quando finalmente riesce ottenere i documenti per legalizzarsi in Italia e per riuscire realizzare il sogno de andarsene a Parigi, decide rimanere, perche la prima neve e i suoi nouvi amici, il dolore superato e la sensazione che la sua figlia è ben ricevuta lo fanno cambiare idea e creare le nuove radici e i nuovi rapporti nel paesino italiano dove ha scoperto la plenitudine e la felicità.
È una storia emozionante, che parla del dolore, ma anche della possibilità de transformarlo in una nuova energia, dipendendo della perspettiva di osservare la sofferenza e la vita con tutta la belleza nascosta dentro del suo percorso. È un desiderio di apartenere a qualche luogo, di avere con chi compartire i momenti indimenticabili di communicazione, tenerezza ed amore, è ricomincare senza paura, credendo sempre nel futuro e sperando una vita migliore.